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La cessione del credito resta solo per il 110% – Il Tirreno

Addio ai rimborsi “rapidi” – cioè alla cessione del credito e allo sconto in fattura – per tutti gli incentivi legati all’edilizia, eccezione fatta per il Superbonus 110 per cento. Con l’approvazione della legge di bilancio per il 2022, il governo tira il freno a mano sulle agevolazioni per il recupero e la riqualificazione del patrimonio immobiliare, lasciando solo il beneficio della detrazione fiscale. Se lo sconto in fattura assicura uno sconto effettivo sul costo dei lavori che corrisponde alla percentuale della detrazione altrimenti applicata in dichiarazione dei redditi, la cessione del credito permette invece – in presenza di lavori fatturati e bonificati – di stipulare un accordo finanziario con un istituto bancario o un ente terzo ottenendo liquidità in modo rapido grazie alla cessione (a terzi) del credito corrispondente alla detrazione spettante. La cessione del credito, in particolare da parte delle imprese verso le banche, era l’opzione vincente, ma tant’è. Se lo sconto in fattura prevedeva che il committente dovesse avere i soldi in bocca per pagare i lavori, la possibilità di “regalare” all’azienda il bonus del governo permetteva di aprire i cantieri anche a chi di liquidità non ne aveva. La cessione del credito era anche l’unica opzione disponibile per chi percepisce solo redditi soggetti a tassazione separata o imposta sostitutiva, oppure rientrante nella “no tax area” e quindi incapiente.

COSA RIMANE
Delle tre alternative – cessione del credito, sconto in fattura e detrazione fiscale – quest’ultima, ovvero la possibilità di spalmare l’incentivo sulle dichiarazioni dei redditi degli anni a venire, rimaneva comunque la meno appetibile, ma dal 1° gennaio 2022 bisognerà accontentarsi di questa, al netto di una clamorosa retromarcia innestata dalle Camere (il disegno di legge dovrà essere approvato entro il 31 dicembre 2021): i lavori parlamentari potrebbero portare infatti all’introduzione di ulteriori modifiche e novità; se così non sarà, ecobonus e sismabonus e tutti gli altri interventi di ristrutturazione edilizia slegati dal Superbonus resteranno dunque senza la miscela che dava il maggior sprint. Non è finita qui.

COME CAMBIA IL SUPERBONUS
Il Superbonus 110 per cento, l’incentivo agli interventi di ristrutturazione che migliorano l’efficienza energetica degli immobili, è stato confermato per i condomìni e senza limiti di Isee fino al 31 dicembre 2022 e prorogato fino al 2023; nel 2024 calerà al 70 per cento e nel 2025 scenderà ancora fino al 65 per cento. Quanto alle prime case monofamiliari, terreno di scontro politico nelle settimane passate, il governo abbatte il “muro” del 30 giugno 2022: i proprietari potranno godere del Superbonus fino al 31 dicembre 2022, a condizione che la Cila (la comunicazione di inizio lavori asseverata) risulti presentata entro lo scorso 30 settembre oppure – in alternativa – che la casa sia adibita ad abitazione principale e che il proprietario abbia un Isee sotto 25mila euro.

LE PROROGHE
Il bonus facciate è prorogato fino al 31 dicembre 2022 ma cala dal 90 per cento al 60 per cento. Il bonus mobili e grandi elettrodomestici è prorogato per tutto il triennio 2022-2024 ma con una riduzione del tetto massimo di spesa da 16mila a cinquemila euro. Stando alle intenzioni del governo manifestate a oggi, è prevista la proroga per il triennio anche per i bonus risparmio energetico, ristrutturazione e verde privato, con le rispettive percentuali del 65, 50 e 36 per cento.

COME ORIENTARSI
Vale la pena, a questo punto, riassumere le regole del Superbonus 110 per cento. Per poter godere della componente Super nell’ecobonus è necessario effettuare almeno un intervento trainante (cappotto termico o sostituzione degli impianti termici). La somma di intervento trainante più eventuali trainati (sostituzione degli infissi, schermature solari, installazione di impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo, colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici o impianti di domotica, eliminazione delle barriere architettoniche e molto altro) deve comportare un miglioramento minimo di almeno due classi energetiche. Per il Super sismabonus è invece sufficiente eseguire un intervento di adeguamento antisismico.

A CHE PUNTO SIAMO
L’iter della legge è appena all’inizio. Quanto allo sconto in fattura limitato al solo Superbonus, il governo ha già garantito che la norma verrà riscritta in un tavolo tecnico.

NEL DETTAGLIO

Mobili e grandi elettrodomestici
Beneficia di una detrazione Irpef chi acquista mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A più (per i forni e “lavasciuga” A o superiore), destinati a un immobile che si sta ristrutturando. C’è tempo fino al 31 dicembre 2024. Ripartita in dieci quote annuali di pari importo, la detrazione era stata calcolata su un importo massimo di 10mila euro (spese di trasporto e montaggio incluse) ma per il 2021 il tetto di spesa è stato elevato a 16mila euro; a partire dal 1° gennaio 2022 scende a cinquemila euro. È necessario pagare con bonifico o carta di debito o credito. Ristrutturazioni su più unità immobiliari danno diritto a più benefici.

Coperture verdi, giardini, pozzi
Potrà avere una detrazione Irpef del 36 per cento chi spende per sistemare a verde aree scoperte private di edifici, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni; impianti di irrigazione e pozzi; o per fare coperture a verde e giardini pensili. C’è tempo fino al 31 dicembre 2024. La detrazione è ripartita in dieci quote annuali di pari importo e deve essere calcolata su un investimento massimo di cinquemila euro per unità immobiliare a uso abitativo (spese di progettazione e manutenzione incluse). Il pagamento deve avvenire attraverso strumenti che consentono la tracciabilità delle operazioni: per esempio, bonifico bancario o postale.

Superbonus edilizio
È confermato fino al 31 dicembre 2022 e prorogato fino al 2023 l’incentivo – 110 per cento – agli interventi di ristrutturazione che migliorano l’efficienza energetica degli immobili per i condomìni e senza limiti Isee. Nel 2024 calerà al 70 per cento e nel 2025 scenderà ancora, al 65 per cento. Per le prime case monofamiliari viene tolto il limite del 30 giugno 2022: dal momento dell’entrata in vigore della legge di Bilancio, i proprietari potranno godere dell’incentivo fino al 31 dicembre 2022 se la Cila (Comunicazione di inizio lavori asseverata) è già stata presentata entro lo scorso 30 settembre, oppure se la casa è adibita ad abitazione principale e il proprietario ha un Isee sotto 25mila euro.

Le facciate
La detrazione d’imposta è del 90 per cento delle spese documentate sostenute nel 2020 e nel 2021, e pagate tramite bonifico bancario o postale: vale per lavori di recupero o restauro della facciata esterna degli edifici, di qualsiasi categoria catastale, compresi gli immobili strumentali entro il 31 dicembre. Per godere del beneficio nel 2022 sono richiesti gli stessi requisiti, ma diminuisce al 60 per cento la percentuale della detrazione d’imposta. Il ministro dell’Economia ha garantito che il committente che inizia i lavori alle facciate nel 2021 potrà mantenere l’aliquota al 90 per cento anche nel 2022, ma per questa transizione saranno necessarie norme ad hoc.

Ecobonus
La detrazione d’imposta è del 90 per cento delle spese documentate sostenute nel 2020 e nel 2021, e pagate tramite bonifico bancario o postale: vale per lavori di recupero o restauro della facciata esterna degli edifici, di qualsiasi categoria catastale, compresi gli immobili strumentali entro il 31 dicembre. Per godere del beneficio nel 2022 sono richiesti gli stessi requisiti, ma diminuisce al 60 per cento la percentuale della detrazione d’imposta. Il ministro dell’Economia ha garantito che il committente che inizia i lavori alle facciate nel 2021 potrà mantenere l’aliquota al 90 per cento anche nel 2022, ma per questa transizione saranno necessarie norme ad hoc.

Comprare casa
L’agevolazione per i giovani sotto 36 anni finalizzata all’acquisto della prima casa è stata confermata ed estesa a tutto il 2022. Fino al 31 dicembre dell’anno prossimo si potrà godere dell’agevolazione in presenza di determinati requisiti (che non cambiano). Vediamo quali sono: Isee (sia ordinario che corrente) sotto la soglia di 40mila euro, età inferiore a 36 anni nell’anno solare del rogito. I beneficiari hanno diritto all’ esenzione dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale, alla cancellazione delle imposte di bollo e dei tributi catastali speciali, e infine al riconoscimento di un credito d’imposta in caso di acquisto soggetto a Iva

Restaurare immobili di pregio
Il vantaggio consiste in un credito d’imposta pari al 50 per cento delle spese sostenute da persone fisiche negli anni 2021 e 2022 per la manutenzione, protezione e restauro degli immobili d’interesse storico e artistico. È valido fino a un massimo di 100mila euro. I beneficiari possono essere esclusivamente persone fisiche: la norma esclude gli immobili utilizzati nell’esercizio d’impresa, arte o professione. Il credito fiscale rimane utilizzabile solo in compensazione, non è cumulabile con contributi o finanziamenti pubblico, né con la detrazione per i soggetti obbligati alla manutenzione dei beni vincolati dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Ristrutturare
È stato prorogato al 2024 anche il bonus ristrutturazioni per i lavori nelle abitazioni e nelle parti comuni di edifici residenziali; si può dunque detrarre dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) una parte delle spese sostenute. La detrazione può essere richiesta per le spese sostenute nell’anno, secondo il criterio di cassa, e va suddivisa fra tutti i soggetti che hanno partecipato alla spesa. I contribuenti possono detrarre dall’Irpef il 50 per cento con un limite massimo di 96 mila euro per ciascuna unità immobiliare. Per gli interventi su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di un’attività commerciale la detrazione spetta nella misura ridotta della metà.

Bolletta dell’acqua
Sarà garantito fino al 2024 il cosiddetto bonus idrico che ha lo scopo di favorire il risparmio di acqua sostituendo rubinetti e sanitari ormai vecchi; ci sono fino a mille euro di rimborso (senza limiti di Isee) sulla spesa sostenuta per il rinnovo di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto. La scadenza era stata fissata al 31 dicembre 2021 ma, di fatto, l’agevolazione non è ancora partita per il ritardo nell’avvio delle domande. Tra i lavori ammessi rientrano anche gli interventi di sostituzione di apparecchi di rubinetteria sanitaria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua.

Prevenzione danni da terremoto
Anche il sisma bonus entra a regime con proroga fino al 2024. Per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2024 spetta una detrazione del 50 per cento, che deve essere calcolata su un ammontare massimo di 96mila euro per unità immobiliare (per ciascun anno) e che deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo. La detrazione sale al 70 o all’80 per cento se con i lavori si ottiene una riduzione del rischio sismico di una o due classi e all’80 o all’85 per cento quando i lavori sono stati realizzati su parti comuni di edifici condominiali. Per gli interventi fuori dal Superbonus 110 per cento, dal 1° gennaio 2022, si godrà solo della detrazione fiscale.

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