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Revisione codice della strada: casco e targa per i monopattini. Niente sigaretta mentre si guida – la Repubblica

Hanno invaso le città, ricoperto i marciapiedi. Sfrecciano, elettrici e silenti, ovunque. E sulla strada hanno già lasciato alcune vittime. Ultima frontiera della mobilità sostenibile, per i monopattini arriva la stretta, chiesta a gran voce da molti sindaci delle città, a cominciare dal primo cittadino di Firenze, Dario Nardella. Per la revisione del codice della strada da domani infatti le Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera inizieranno ad esaminare gli emendamenti al testo arrivati dai partiti, che hanno già segnalato le loro proposte prioritarie. A cominciare da quelle  messe sul piatto la primavera scorsa del deputato di Forza italia Roberto Rosso sostenute dalla Lega con Elena Maccanti, capogruppo in commissione Trasporti e Giuseppe Donina, relatore della legge di riforma del Codice della strada

Monopattini

Al centro della revisione, la regolamentazione dei monopattini con la proposta di nuovi obblighi assicurativi e l’introduzione di un “targhino” di riconoscimento e l’obbligo di indossare il casco e giubbetti catarifrangenti. Divieto di salire in due sul mezzo e limiti di velocità che potrebbero attestarsi a 20 chilometri l’ora su piste ciclabili e 30 sulle strade urbane.   Si chiederà anche alle amministrazioni di individuare apposite zone per parcheggiare i monopattini, sempre più spesso abbandonati dove capita con intralcio per chi cammina a piedi sui marciapiedi, per i disabili e i non vedenti.  Approdati in Italia, poco prima del lockdown del 20202,  i monopattini hanno cambiato il volto della mobilità condivisa. Secondo i dati dell’osservatorio nazionale sulla sharing mobility, un veicolo condiviso su tre è ormai un monopattino. Solo nel 2020 si sono refistrati 7,4 milioni di noleggi e sono stati percorsi 14, 4 milioni di chilometri. Questa regolamentazione dei monopattini e delle biciclette in noleggio, trovano un consenso sostanzialmente unanime.  Ma la revisione del codice della strada propone limiti anche per altre situazioni. Come il divieto di fumare in auto quando si è alla guida in auto.

Niente sigaretta al volante

Il divieto di fumare rientra nelle richieste del Movimento 5 Stelle che vorrebbe, tra l’altro, l’inasprimento delle multe per chi utilizza non solo apparecchi radiotelefonici, ma nello specifico anche smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante. L’idea è di passare ad una sanzione compresa tra 422 e 1.697 euro (dalla forbice attuale di 167-661 euro), con in più la sospensione della patente da 7 giorni a due mesi. Nel caso di ulteriore violazione nel corso di un biennio viene proposta una maximulta da 644 a 2.588 euro e la sospensione della patente da uno a tre mesi. I pentastellati chiedono anche l’addio alle “botticelle” a Roma (le carrozze trainate dai cavalli) e  ai fiaccherai fiorentini. La Lega invece propone l’innalzamento dei limiti di velocità su alcuni tratti autostradali

Scuola bus, cinture a bordo

Forza Italia guarda invece all’obbligo di cinture a bordo degli scuolabus su tutto il territorio nazionale, mentre l’allungamento della validità del foglio rosa a dodici mesi è legato alla possibilità, richiesta in modo bipartisan, di poter affrontare l’esame di guida tre volte e non più due.

Bonus Taxi

Tra le proposte anche il ritorno del bonus taxi e Ncc in città, introdotto nella conversione del decreto Rilancio per le persone con disabilità o con patologie accertate (poi potenziato anche nel successivo decreto Agosto dello scorso anno), riguarderebbe invece – nelle intenzioni praticamente di tutti gli schieramenti – anche le famiglie “più esposte agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica di virus COVID-19, chi “utilizza il trasporto pubblico non di linea tra le ore 7 e le 10 dei giorni feriali, le persone “che effettuano spostamenti in ragione della propria attività lavorativa o di volontariato di natura sanitaria, o sociosanitaria, o socio assistenziale, o nell’ambito dell’istruzione ed educazione, ovvero donne in gravidanza, ovvero tutti gli over 55, ovvero nell’ambito del piano vaccinale”. Un allargamento generalizzato della platea a cui si aggiunge anche la possibilità, specificata nell’emendamento, che i buoni siano utilizzabili, fino ad un massimo del 50% della dotazione per ciascun Comune beneficiario, dai mobility manager relativamente agli spostamenti casa scuola e casa lavoro.

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