Foto di Gregorio Bisso – La casa di Giuseppe Mazzini a Genova
Se si perde la fiducia non si fa più nulla. E’ questo il rischio del Decreto Legge 4 2022. I proprietari, dopo lo shock dell’antifrodi di novembre e ora del Ristori ter, non crederanno più che valga la pena usufruire dei bonus se le regole si cambiano in corsa e con effetti si dall’inizio. Riacquisire la fiducia perduta diventa quasi impossibile.E questo perché è ormai percepito il rischio di rimanere ingabbiati dai ponteggi se il flusso dei pagamenti viene a mancare. Il timore è di dover pagare di tasca propria quello che non si può più pagare con la cessione del credito. E questo perché banche e imprese, non più sicure di poter compensare i crediti fiscali acquisiti con le proprie imposte, preferiscono non acquisire il credito. Maggiori possibilità hanno gli operatori dell’energia, che possono compensare anche con le accise sui combustibili. Facile prevedere che, in un mercato molto più ristretto, il prezzo delle cessioni aumenti e questo comporti maggiori spese da pagare anche per i lavori in corso, se il contratto sottoscritto lo consente.
Da Lunedì 24, non c’è più assemblea che deliberi nuovi appalti. E così sarà almeno sino a quando almeno parte delle richieste delle associazioni di categoria non saranno accolte. Molte difficoltà in più per l’amministratore e gli altri professionisti coinvolti, che devono informare i clienti, di notizie non liete, difficili da far comprendere, e più la comunicazione è complessa, più genera timori.I titoli degli articoli della settimana rappresentano in modo quasi drammatico la situazione. Bonus edilizi sul mercato secondario, con lo stop alle vendite rischio paralisi. Stretta sulla cessione dei crediti d’imposta, cresce l’opposizione.
Molti sportelli congelano l’acquisizione di nuovi crediti fiscali. Superbonus, la compressione del mercato farà crescere i costi.Di fonte allo stop del mercato dell’edilizia, preoccupa ormai proprio poco che sia prossima la pubblicazione del nuovo prezziario che aggiunge 35 voci a quelli esistenti, che potrebbe fissare il valore detraibile di voci oggi indefinite, oggetto di libera stima da parte dei professionisti. Confortanti sono invece i chiarimenti che sono giunti dal Telefisco del 27 gennaio. Tra i primi pubblicati: per l’edilizia libera senza visto, vale la data dell’opzione. C’è la confortante conferma che i prezziari DEI possono essere utilizzati per le asseverazioni degli interventi del 2021. Entro marzo saranno operativi i portali ENEA per il 2022.
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