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Superbonus 110% e l’obbligo di certificazione Soa. Le aziende artigiane: “Sta già bloccando il mercato” – la Repubblica

ROMA – Un’altra norma potrebbe cambiare il Superbonus 110% dal primo gennaio 2023. Ma non è ancora legge e fa già discutere. “Bloccherà i lavori, anzi li sta già bloccando, e taglierà fuori centinaia di migliaia di piccole e medie aziende artigiane”, dicono Confartigianato, Cna e Casartigiani. La norma è finita nel maxiemendamento del governo al decreto Ucraina bis (detto anche decreto Taglia-Prezzi) approvato in Senato e prevede che da gennaio solo le aziende dotate di attestazione Soa potranno effettuare i lavori del Superbonus 110% di valore superiore a 516 mila euro.

“Il sistema come si va configurando – se la norma sarà approvata anche dalla Camera – consentirà di lavorare solo a chi lavora già”, spiega Bruno Panieri, direttore politiche economiche di Confartigianato. “Il conto è presto fatto: ad oggi solo 22.694 aziende italiane hanno l’attestazione Soa e tra queste ci sono anche aziende non edili, come quelle di restauro. Ma il comparto costruzioni conta 500 mila imprese. L’importo medio dei lavori nei condomini – dato aggiornato da Enea a marzo scorso – è di 542 mila euro. In altre parole, tutte le imprese artigiane sprovviste di Soa e oggi impegnate in lavori oltre la soglia della nuova norma saranno fatte fuori”.

Un grido d’allarme che pare quantomeno preventivo, visto che la stretta entrerà in vigore solo tra otto mesi. “Ma il caos è partito già ora”, insiste Panieri. “Stiamo ricevendo molte telefonate di amministratori di condomini che vogliono revocare gli incarichi già assegnati alle ditte sprovviste di Soa per mettersi al riparo dall’ennesimo cambio di normativa. Il loro ragionamento li porta a tutelarsi dalla possibile scarsità di aziende che da gennaio potrebbero essere in grado di fare i lavori perché dotate di Soa – poco più di 20 mila – a fronte di una domanda di interventi di riqualificazione edilizia ancora molto forte”.

Il timore è condiviso se anche Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, dice che “il solo annuncio dell’approvazione della norma, anche se non definitiva, ha nuovamente bloccato il mercato. L’atteggiamento ondivago del governo su questa materia ha già prodotto una frenata per il terzo mese consecutivo in Veneto delle asseverazioni, arrivate in aprile alla metà della percentuale di crescita dello scorso anno. E ora è pure iniziata la corsa alla ricerca di imprese in possesso di una qualunque delle attestazioni Soa che peraltro non rappresenta garanzia assoluta di qualificazione di un’impresa”.

L’attestazione Soa è la certificazione obbligatoria per la partecipazione a gare d’appalto per l’esecuzione di appalti pubblici di lavoro. Come dice il portale dedicato, rappresenta “un documento necessario e sufficiente per comprovare, in sede di gara, la capacità dell’impresa di eseguire – direttamente o in subappalto – opere pubbliche di lavori con base d’asta superiore a 150 mila euro“. In pratica, attesta e garantisce il possesso da parte dell’impresa del settore delle costruzioni di tutti i requisiti previsti dall’attuale normativa in ambito di contratti pubblici di lavori.

Ha di fatto sostituito la vecchia iscrizione all’albo nazionale costruttori. Ci sono dei requisiti per ottenere questa attestazione (i controlli sono solo documentali). Quello più importante è la dimostrazione di aver svolto nel triennio precedente lavori analoghi a quelli per cui richiedi l’attestazione. L’attestazione si rinnova periodicamente e ogni volta l’impresa deve poter dimostrare questo requisito. Per richiederla si paga tra 4.500 e 8 mila euro.

“La norma approvata dalla Camera fa un’estensione impropria dell’obbligo di Soa dagli appalti pubblici a quelli tra privati“, osserva Bruno Panieri (Confartigianato). “E poi inserisce un curioso periodo di transizione da gennaio a giugno. Stabilendo che dal primo gennaio lavorano le aziende provviste di Soa e quelle che hanno fatto domanda di Soa purché l’iter per la sua approvazione si chiuda per luglio. Ma quale condominio assegnerà lavori edilizi a una ditta che ha fatto domanda Soa e non è sicura di ottenerla, visto il presumibile boom di richieste, entro luglio? A quel punto il blocco del Superbonus 110% sarà totale“.

Source: repubblica.it

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