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Superbonus: arrivano le regole definitive per ottenere il maxi sconto. Quali sono? – Economy Magazine

Superbonus regole definitive

Il governo ha apportato delle modifiche sostanziali al Superbonus 110%, andando a stilare una nuove serie di regole che, secondo quanto espresso dall’esecutivo, dovrebbero essere quelle definitive. Tra le novità di maggiori rilievo, inserite con un emendamento al decreto Ucraina approvato in Senato lo scorso 9 maggio, c’è l’introduzione dell’obbligo dell’attestazione Soa, Società organismi di attestazione, per i lavori legati agli ecobonus di importo superiore a 516mila euro. Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.

Superbonus, le regole definitive

Stando alle modifiche apportate dal governo, l’attestazione Soa diventerà vincolante dal primo gennaio 2023 ed estenderà la certificazione necessaria per accedere al mercato delle opere pubbliche anche al settore dei lavori privati. È previsto, naturalmente, un tempo di adeguamento alle nuove regole, motivo per il quale per i primi sei mesi del 2023 sarà necessario semplicemente dimostrare di aver firmato un contratto con una Soa valido per ottenere l’attestazione. Per quel che riguarda invece i lavori legati agli ecobonus di importo inferiore a 516mila euro non è prevista nessuna modifica in tal senso, con i progetti che potranno dunque proseguire senza la necessità dell’attestazione Soa.

Ci sono poi altre novità riferite in particolar modo alle opere superiori ai 70mila euro. Un altro emendamento approvato prevede, infatti, che la concessione delle agevolazioni del Superbonus 110% per lavori di tale entità economica possano essere presi in carico solo da imprese edili che abbiano sottoscrizione il Ccnl edilizia.

Si ricorda, infine, che visto il difficile quadro economico e le difficoltà nella reperibilità delle materie prime, sono state previste varie proroghe alle scadenze iniziali. Chi sta facendo i lavori in una casa indipendente o una villetta a schiera ha tre mesi di tempo in più, fino cioè al 30 settembre prossimo, per compiere almeno il 30% delle opere previste. Resta, per il 2022, l’obbligo di chiudere i lavori entro il 31 dicembre. La parte non saldata a quella data non potrà essere coperta dal Superbonus.

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