Datazione abusi edilizi: l’onere della prova spetta a chi li ha commessi
Spetta a chi ha commesso l'abuso edilizio l'onere di provare la data di realizzazione e, in mancanza di tali prove, l'amministrazione può negare la sanatoria
Spetta a chi ha commesso l'abuso edilizio l'onere di provare la data di realizzazione e, in mancanza di tali prove, l'amministrazione può negare la sanatoria
Il provvedimento rappresenta un dovere di restitutio in integrum dello stato dei luoghi, e come tale ha come oggetto sia il manufatto abusivo originariamente contestato, sia opere accessorie e complementari nonché superfetazioni successive
Il TAR: su un illecito edilizio denunciato in maniera circostanziata, il terzo confinante può almeno pretendere una determinazione espressa
Il c.d. Terzo Condono prevede limiti molto più stringenti rispetto alle precedenti leggi, in caso di abusi edilizi conseguiti nelle zone vincolate. Vediamo quali
Le possibilità di gestione/sanatoria delle difformità e abusi edilizi dopo la riforma del d.P.R. n. 380/2001 arrivata dalla Legge n. 105/2024 di conversione del D.L. n. 69/2024
Con la conversione in legge del Decreto Salva Casa, il legislatore ha previsto un doppio binario per sanare gli interventi di cui all’art. 31 del d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia)
Con la conversione in legge del Decreto Salva Casa cambiano le disposizioni previste per la gestione delle difformità contenute nel Testo Unico Edilizia
Quali abusi sono sanabili? Come procedere? Quali novità ha introdotto il Decreto Salva Casa Proviamo a rispondere a queste domande
Il Consiglio di Stato ha ribadito alcuni importanti concetti relativi alla natura dell’ordine di demolizione degli abusi edilizi. Vediamo quali
A prescindere dal fatto che l’ampliamento si configuri come nuova costruzione o come ristrutturazione edilizia, l’opera non è suscettibile di condono