Con la risposta n. 765 arrivano nuovi chiarimenti sul fronte dei tetti di spesa per il superbonus 110 da parte dell’Agenzia delle Entrate. Vediamo quanto precisato.
In tema di tetti di spesa per il superbonus 110, l’Agenzia delle Entrate ha fatto alcune utili precisazioni rispondendo all’interpello di un contribuente comproprietario, con altra persona fisica, di un fabbricato composto da una unità abitativa accatastata A/3 e da due pertinenze, di cui una accatastata C/6, con destinazione d’uso “autorimessa”, e una accatastata C/2, con destinazione d’uso “magazzino”.
Poiché il contribuente vuole effettuare sull’edificio interventi di miglioramento sismico e di efficientamento energetico usufruendo del superbonus 110 per cento, ha domandato all’Agenzia delle Entrate chiarimenti in merito al numero di unità immobiliari da prendere in considerazione ai fini del calcolo dei limiti di spesa per gli interventi ammissibili al regime agevolato, dal momento che al termine dei lavori risulterà variata la destinazione d’uso di una porzione del “magazzino”, con creazione di un’ulteriore unità immobiliare residenziale di categoria A/3.
Con la sua risposta in merito ai tetti di spesa per il superbonus 110, l’Agenzia delle Entrate ha rettificato il parere precedentemente fornito relativo all’applicazione del superbonus 110 per cento. In particolare, ha chiarito che, considerando il caso in esame in cui l’istante è comproprietario di un fabbricato composto da una unità abitativa accatastata e da due pertinenze, il limite di spesa a disposizione per gli interventi antisismici è pari a 96.000 euro considerando la singola unità residenziale unitariamente alle due unità immobiliari pertinenziali.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito poi che, per quanto riguarda gli interventi di efficientamento energetico, l’istante potrà fruire di un limite di spesa di 50.000 euro per l’isolamento termico delle pareti esterne, 30.000 euro per la sostituzione della centrale termica, 54.545 euro per la sostituzione degli infissi, 48.000 euro per l’installazione dell’impianto fotovoltaico e 48.000 euro per l’installazione del relativo sistema di accumulo.
Con la sua risposta, l’Agenzia delle Entrate ha di fatto precisato che per l’applicazione delle detrazioni quella che conta è la situazione preesistente ai lavori, non quella successiva. Non rileva il fatto che al termine dei lavori una porzione del magazzino cambi la destinazione d’uso e diventi un immobile residenziale.
Source: idealista.it
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