

Nel contesto delle sanatorie edilizie, il rispetto del termine
di ultimazione dei lavori rappresenta una condizione
imprescindibile. Ma quando può dirsi ultimata
un’opera? È sufficiente una copertura? Bastano i pilastri?
Oppure serve una struttura completa almeno al rustico?
Il Consiglio di Stato, con la sentenza del
29 aprile 2025, n. 3601, torna a definire con
chiarezza i requisiti tecnico-temporali per
accedere al condono edilizio, nel caso specifico a
quello previsto dalla legge n. 724/1994.
Condono edilizio: il concetto di ultimazione delle opere
Il giudizio trae origine da un ricorso per l’annullamento di un
diniego di condono edilizio ex art. 39 della
legge n. 724/1994, con conseguente impugnazione
dell’ordinanza di demolizione adottata
dall’Amministrazione.
I ricorrenti sostenevano che, alla data del 31 dicembre
1993, il manufatto fosse strutturalmente ultimato
al rustico e che le difformità successive
potessero essere sanate con istanza di accertamento di
conformità ai sensi dell’art. 36 del d.P.R. n. 380/2001,
in quanto compatibili con la disciplina urbanistica vigente.
In particolare,
…continua a leggere
Tutti i diritti dei contenuti presenti in questo articolo sono della fonte e vengono riportati solo per “diritto di breve citazione” (art. 70 Legge n. 633/1941), indicando sempre la fonte, con relativo link al sito di provenienza. Leggi il Disclaimer.