Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieBonus Green MobilityBonus bici, boom di richieste: in 24 ore esaurito il fondo stanziato – Corriere della Sera

Bonus bici, boom di richieste: in 24 ore esaurito il fondo stanziato – Corriere della Sera

Ci sono volute 24 ore, tra lunghe, chilometriche file virtuali e una gimkana tra ostacoli tecnologici (dalla piattaforma predisposta dal ministero dell’Ambiente in down dopo pochi secondi dall’avvio allo Spid delle Poste che non funzionava). Ma alla fine il «bonus mobilità» (per tutti ormai più famigliarmente «bonus bici») è arrivato nelle mani di 590.188 persone che hanno acquistato (o sono intenzionate a farlo) biciclette, anche a pedalata assistita, o veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica come monopattini, hoverboard e segway, e che ora hanno un buono o un rimborso pari al 60% della spesa (in totale sono stati emessi 257.949 i buoni emessi, 1.836 quelli validati e 300.776 i rimborsi richiesti).
E così, dalle 10 del 4 novembre, giorno successivo al “ click day, sul sito www.buonomobilita.it una scritta annuncia che è stata esaurita la dotazione di 215 milioni di risorse del “Programma sperimentale buono mobilità” per l’anno 2020. Ora, al Ministero dell’Ambiente tocca il compito di reperire ulteriori risorse se vuole riuscire a soddisfare tutti coloro rimasti esclusi e ai quali sta chiedendo di “conservare i relativi documenti contabili” in attesa di nuovi fondi.

Piattaforma ripristinata

Terminano così 24 ore che al ministero dell’Ambiente devono essere sembrate giorni. Con un incidente dietro l’altro. A partire dall’avvio disastroso, con il sito in tilt ancora prima dell’ora “X” (le 9 del mattino), quando è stato preso d’assalto da decine di migliaia di utenti. Poi, appena la piattaforma viene ripristinata (alle 10 del mattino sono già oltre 250 mila le persone che attendono di entrare nell’area riservata con le credenziali Spid), si scopre che proprio l’idendità digitale necessaria per registrarsi, se fatta con Poste Italiane (il 90% degli utenti), non funziona. I codici per il login non vengono riconosciuti e bisogna rimettersi in fila, trovandosi davanti altre 500 mila persone. Il ministro Costa è chiamato a difendersi: «Io mi sono sperticato per dire: non entrate tutti nello stesso giorno e alla stessa ora», spiega. «L’ho detto spesso che non è un click day, c’è una data, fino al 31 dicembre a mezzanotte si può fare, le risorse ci sono, ma c’è stata ansia di arrivare prima».


«Tutti coloro che hanno una fattura saranno rimborsati»

E se in pubblico ostenta aplomb, è al telefono che il ministro lancia i suoi strali ai vertici della Sogei, la società del ministero dell’Economia che gestisce il sito web per l’erogazione del bonus mobilità, e a chi ha in mano lo Spid di Poste. Intanto, tramite i giornalisti, continua a rassicurare l’utenza: «La partenza è stata in salita, come registrato, ma il portale sta funzionando, seppure lentamente. Io invito tutti a entrare nel sistema anche con calma, anche nei prossimi giorni, perché abbiamo appostato altri fondi ad hoc in legge di Stabilità e assicuro che tutti coloro che hanno una fattura o uno scontrino parlante al 2 novembre saranno rimborsati».

Le accuse delle opposizioni

Naturalmente, l’opposizione non si è fatta attendere e il ministro Costa viene sommerso da dichiarazioni di fuoco in cui si chiedono le sue dimissioni. «Io non gradisco il click day», risponde in serata il ministro. «Lascio fare a ciascuno il suo mestiere anche se, a questo punto, mi prendo la responsabilità dell’inciampo. La risposta dei cittadini è stata significativa: ci aspettavamo 10-20 click al secondo, ne sono arrivati 50 e comunque 100 mila persone alle 18 sono state soddisfatte». Sedici ore dopo sono circa 600 mila.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

Rate This Article:
No comments

leave a comment