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Bonus facciate nel 730: controlli del Fisco e documenti da conservare – Lavoro e Diritti

Anche il bonus facciate, al pari delle altre detrazioni edilizie, può essere sfruttato dal contribuente quale detrazione fiscale diretta oppure con le opzioni di sconto in fattura e cessione del credito. Se il contribuente decide di usufruire del bonus facciate sotto forma di detrazione in dichiarazione dei redditi, può indicarlo anche nel 730 oppure in Redditi.

Dunque, nel 730 2022 potranno essere indicate le spese sostenute nel 2021 o la quota di bonus ottenuta negli anni precedenti. Ricordiamo che il 2021 è stato l’ultimo anno di spese agevolate con l’aliquota del 90%, infatti nel 2022 l’agevolazione è scesa al 60%.

Detto ciò, è utile analizzare quali sono i documenti da conservare nonché i controlli che il Fisco può porre in essere per verificare l’effettiva spettanza del bonus.

Bonus facciate, cos’è e come indicarlo in dichiarazione dei redditi

Nella sezione 3 A del quadro E del 730, è possibile indicare le spese sostenute dal contribuente ai fini del bonus facciate.

Il bonus facciate consiste in una detrazione Irpef  90% ottenibile sulle spese pagate per interventi di recupero o restauro della facciata esterna di edifici esistenti, di qualsiasi categoria catastale, compresi gli immobili strumentali. Gli edifici devono trovarsi nelle zone A e B, individuate dal decreto ministeriale n. 1444/1968, o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali.

A partire dal 1° gennaio 2022, come detto in premessa, la detrazione è scesa dal 90 al 60%; ciò non impatterà comunque sul 730 2022 in quanto tale dichiarazione si riferisce alle spese sostenute nel 2021.

Il contribuente può beneficiare dell’aliquota del 90% anche con spese sostenute nel 2021, ma con lavori terminati nel 2022. Si veda a tal fine la circolare Agenzia delle entrate, numero 16/E 2021 nonchè il nostro articolo Bonus facciate al 90% anche nel 2022, ma ad una condizione.

Nella dichiarazione dei redditi, la detrazione bonus facciate deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi. Ciò significa che il contribuente indica anno per anno una delle 10 quote in cui è suddivisa la detrazione. Ogni anno può utilizzare la quota di detrazione fino a copertura dell’Irpef dovuta in quel periodo d’imposta. L’eccedenza è persa.

Bonus facciate nel 730, quali documenti conservare

Anche sul bonus facciate, l’Agenzia delle entrate può effettuare specifici controlli. I controlli possono riguardare soprattuto la documentazione in possesso del contribuente che attesta la spettanza del bonus. Per il bonus facciate inserito in dichiarazione dei redditi, non serve il visto di conformità specifico.

Detto ciò, il contribuente deve verificare di essere in possesso della seguente documentazione:

  • i titoli abilitativi ossia le autorizzazioni amministrative necessarie per effettuare i lavori, qui il riferimento va alla CILA superbonus;
  • le ricevute di pagamento dell’IMU se dovuta;
  • la delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori, per gli interventi riguardanti parti comuni di edifici residenziali, e tabella millesimale di ripartizione delle spese;
  • in caso di lavori effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi, dichiarazione di consenso del possessore all’esecuzione dei lavori;
  • la data di inizio dei lavori all’Azienda sanitaria locale. Qualora la stessa sia obbligatoria in base alle disposizioni in materia di sicurezza dei cantieri;
  • le fatture comprovanti le spese effettivamente;
  • le copie dei “bonifici parlanti”.

Questa è la documentazione base richiesta per la generalità delle detrazioni edilizie.

Ai sensi dell’art. 4 del Decreto asseverazioni 6 agosto 20220, è necessario essere in possesso e conservare anche l’asseverazione rilasciata dal tecnico abilitato sulla congruità delle spese, laddove l’intervento ammesso al bonus facciate sia influente anche dal punto di vista termico.

Bonus facciate nel 730, quali sono i controlli del Fisco e per quanto tempo

I documenti in esame possono essere richiesti dal Fisco entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione.

Dunque, così come ribadito nelle istruzioni di compilazione del 730:

I documenti relativi alla dichiarazione di quest’anno vanno conservati fino al 31 dicembre 2027, termine entro il quale l’amministrazione fiscale può richiederli.

Attenzione però, siccome il contribuente beneficia del bonus facciate per quote annuali, è necessario far decorrere tale termine il “31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione” a partire dalla dichiarazione nella quale verrà indicata l’ultima quota di detrazione.

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