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TERREMOTO: IL SUPERBONUS PER GLI EDIFICI DANNEGGIATI

TERREMOTO: IL SUPERBONUS PER GLI EDIFICI DANNEGGIATI

28 marzo 2021

A cura di Luciano Ficarelli

In caso di interventi per il recupero edilizio di edifici danneggiati dai terremoti verificatisi dal 1° aprile 2009 in quei Comuni dove sia stato dichiarato all’epoca lo stato di emergenza, i limiti di spesa o di detrazione sono aumentati del 50%. Gli incentivi, però, spettano per l’importo eccedente il contributo previsto per la ricostruzione.

Lo prevede il comma 4 ter e 4 quater dell’articolo 119 del D.L. 34/2020 convertito in Legge 77/2020.

La norma è valida sia per il superbonus che per il sismabonus. Pertanto, può essere alternativa o cumulativa a seconda della convenienza e in base alle indicazioni di seguito analizzate.

Il comma 4 ter prevede che “i limiti delle spese ammesse alla fruizione degli incentivi fiscali eco bonus e sisma bonus di cui ai commi precedenti, sostenute entro il 30 giugno 2022, sono aumentati del 50 per cento per gli interventi di ricostruzione riguardanti i fabbricati danneggiati dal sisma nei comuni di cui agli elenchi allegati al decreto legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, e di cui al decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, nonché nei comuni interessati da tutti gli eventi sismici verificatisi dopo l’anno 2008 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza. In tal caso, gli incentivi sono alternativi al contributo per la ricostruzione e sono fruibili per tutte le spese necessarie al ripristino dei fabbricati danneggiati, comprese le case diverse dalla prima abitazione, con esclusione degli immobili destinati alle attività produttive”.

Il comma 4 quater prevede che “nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi a far data dal 1° aprile 2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza, gli incentivi di cui al comma 4 spettano per l’importo eccedente il contributo previsto per la ricostruzione”.

Pertanto, se si tratta di immobili danneggiati dagli eventi sismici precedenti la data del 1 aprile 2009, gli incentivi previsti dall’art. 119 del D.L. 34/2020 sono alternativi ai contributi pubblici. Invece, se gli edifici sono stati danneggiati dai terremoti verificatisi dopo il 1 aprile 2009, gli incentivi spettano per un importo eccedente il contributo pubblico.

Una recente risposta della Direzione Regionale delle Entrate della Basilicata ha negato il beneficio del 110% a una persona che aveva ricevuto un contributo pubblico, in quanto la legge 232/2016 stabilisce che le detrazioni di cui all’articolo 16 del Dl 63/2013 (sismabonus ordinario al quale fa riferimento il D.L. 34/2020 all’art. 119 comma 4) non sono cumulabili con le agevolazioni già spettanti per le medesime finalità sulla base di norme speciali per interventi in aree colpite da eventi sismici. Infatti, il sisma al quale era riferito il contributo era quello del 1980 per il quale è applicabile il comma 4 ter.

Come si modificano i principali massimali di spesa.

Alla luce di queste disposizioni, i limiti di spesa sono così modificati:

  • Interventi strutturali (sismabonus): da € 96.000 a € 144.000
  • Isolamento termico dell’edificio unifamiliare: da € 50.000 a € 75.000
  • Isolamento termico dell’edificio in condominio fino a 8 U.I.: da € 40.000 a € 60.000
  • Isolamento termico dell’edificio in condominio oltre 8 U.I.: da € 30.000 a € 45.000
  • Sostituzione di impianti di riscaldamento nell’edificio unifamiliare: da € 30.000 a € 45.000
  • Sostituzione di impianti di riscaldamento in condominio fino a 8 U.I.: da € 20.000 a € 30.000
  • Sostituzione di impianti di riscaldamento in condominio oltre 8 U.I.: da € 15.000 a € 22.500
  • Sostituzione degli infissi: da € 54.545,45 a € 81.818,18
  • Installazione di impianto fotovoltaico: da € 48.000 a € 72.000

Elenco dei Comuni interessati dagli eventi sismici più forti verificatisi dopo il 1° aprile 2009

I Comuni interessati dall’aumento dei limiti di spesa per gli interventi di ristrutturazione degli edifici danneggiati dai terremoti più forti dopo il 1° aprile 2009 possono essere elencati, in modo non esaustivo, così di seguito:

I Comuni dell’Abruzzo colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009 sono i seguenti:

Provincia dell’Aquila: Acciano, Barete, Barisciano, Castel del Monte, Campotosto, Capestrano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castel di Ieri, Castelvecchio Calvisio, Castelvecchio Subequo, Cocullo, Collarmele, Fagnano Alto, Fossa, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, L’Aquila, Lucoli, Navelli, Ocre, Ofena, Ovindoli, Pizzoli, Poggio Picenze, Prata d’Ansidonia, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, San Demetrio ne’ Vestini, San Pio delle Camere, Sant’Eusanio Forconese, Santo Stefano di Sessanio, Scoppito, Tione degli Abruzzi, Tornimparte, Villa Sant’Angelo e Villa Santa Lucia degli Abruzzi;

Provincia di Teramo: Arsita, Castelli, Montorio al Vomano, Pietracamela e Tossicia;

Provincia di Pescara: Brittoli, Bussi sul Tirino, Civitella Casanova, Cugnoli, Montebello di Bertona, Popoli e Torre de’ Passeri.

I Comuni colpiti dal terremoto del 2012 in Emilia Romagna sono:

Provincia di Ferrara: Argenta, Bondeno, Cento, Ferrara, Mirabello, Poggio Renatico, Sant’Agostino, Vigarano Mainarda;

Provincia di Modena: Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Camposanto, Carpi, Castelfranco Emilia, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Modena, Mirandola, Nonantola, Novi di Modena, Ravarino, San Felice sul Panaro, San Possidonio, San Prospero, Soliera;

Provincia di Piacenza: Castelvetro Piacentino;

Provincia di Bologna: Argelato, Baricella, Bentivoglio, Castello d’Argile, Castelmaggiore, Crevalcore, Galliera, Malalbergo, Minerbio, Molinella, Pieve di Cento, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano, San Giovanni in Persiceto, San Pietro in Casale, Sant’Agata Bolognese;

Provincia di Reggio Emilia: Boretto, Brescello, Campagnola Emilia, Campegine, Correggio, Fabbrico, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Reggio Emilia, Reggiolo, Rio Saliceto, Rolo, San Martino in Rio.

I Comuni colpiti dai terremoti del 2016 sono i seguenti:

Abruzzo
Barete (Aq); Cagnano Amiterno (Aq); Campli (TE) Campotosto (AQ); Capitignano (AQ); Castelcastagna (Te); Castelli (TE); Civitella del Tronto (TE);  Colledara (Te); Cortino (TE); Crognaleto (TE); Fano Adriano (Te). Farindola (Pe); Isola del Gran Sasso (Te); Montereale (AQ); Montorio al Vomano (TE); Pietracamela (Te) Pizzoli (Aq); Rocca Santa Maria (TE); Teramo; Torricella Sicura (TE); Tossicia (TE); Valle Castellana (TE).

Lazio
Accumoli (RI); Amatrice (RI); Antrodoco (RI); Borbona (RI); Borgo Velino (RI); Cantalice (RI); Castel Sant’Angelo (RI); Cittaducale (RI); Cittareale (RI); Leonessa (RI); Micigliano (RI); Poggio Bustone (RI) Posta (RI); Rieti;  Rivodutri (RI).

Marche
Acquacanina (MC); Acquasanta Terme (AP); Amandola (FM); Apiro (MC); Appignano del Tronto (AP); Arquata del Tronto (AP); Ascoli Piceno; Belforte del Chienti (MC); Belmonte Piceno (FM); Bolognola (MC); Caldarola (MC); Camerino (MC); Camporotondo di Fiastrone (MC); Castel di Lama (AP); Castelraimondo (MC); Castelsantangelo sul Nera (MC); Castignano (AP); Castorano (AP); Cerreto D’esi (AN); Cessapalombo (MC); Cingoli (MC); Colli del Tronto (AP); Colmurano (MC); Comunanza (AP); Corridonia (MC); Cossignano (AP); Esanatoglia (MC); Fabriano (AN); Falerone (FM); Fiastra (MC); Fiordimonte (MC); Fiuminata (MC); Folignano (AP); Force (AP); Gagliole (MC); Gualdo (MC); Loro Piceno (MC);  Macerata; Maltignano (AP); Massa Fermana (FM); Matelica (MC); Mogliano (MC); Monsapietro Morico (FM); Montalto delle Marche (AP); Montappone (FM); Monte Rinaldo (FM); Monte San Martino (MC); Monte Vidon Corrado (FM); Montecavallo (MC); Montedinove (AP);  Montefalcone Appennino (FM); Montefortino (FM); Montegallo (AP); Montegiorgio (FM); Monteleone (FM); Montelparo (FM); Montemonaco (AP);  Muccia (MC); Offida (AP); Ortezzano (FM); Palmiano (AP); Penna San Giovanni (MC); Petriolo (MC); Pieve Torina (MC); Pievebovigliana (MC);  Pioraco (MC); Poggio San Vicino (MC);  Pollenza (MC); Ripe San Ginesio (MC); Roccafluvione (AP); Rotella (AP); San Ginesio (MC); San Severino Marche (MC); Santa Vittoria in Matenano (FM); Sant’Angelo in Pontano (MC); Sarnano (MC); Sefro (MC); Serrapetrona (MC); Serravalle del Chienti (MC); Servigliano (FM); Smerillo (FM); Tolentino (MC); Treia (MC); Urbisaglia (MC); Ussita (MC); Venarotta (AP); Visso (MC).

Umbria
Arrone (TR); Cascia (PG); Cerreto di Spoleto (PG); Ferentillo (TR); Montefranco (TR); Monteleone di Spoleto (PG); Norcia (PG); Poggiodomo (PG); Polino (TR); Preci (PG); Sant’Anatolia di Narco (PG); Scheggino (PG); Sellano (PG); Spoleto (PG); Vallo di Nera (PG).

In tutti i Comuni elencati, per poter fruire delle agevolazioni in argomento, occorre che sia stato dichiarato lo stato di emergenza.

Esempi

1 – Il sig. Di Tizi, proprietario di un immobile nel Comune di Popoli (PE) decide di ristrutturare il suo edificio colpito dal terremoto dell’aprile 2009 prevedendo una spesa di 300 mila euro avente le caratteristiche per usufruire della detrazione del 110%; la spesa viene finanziata per 160 mila euro dalla Regione. Quindi rimane a carico del sig. Rossi l’importo di 140 mila che può usufruire interamente della detrazione del 110% in quanto il limite della detrazione è di 144 mila euro.

2 – Il sig. Perri è proprietario di un edificio nel Comune di Spoleto (PG) fortemente danneggiato dal terremoto del 2016 e intende recuperare il suo immobile attraverso un intervento di demolizione e ricostruzione, utilizzando sia gli incentivi per il sismabonus sia quelli dell’ecobonus. Il sig. Perri è in attesa dell’accredito di 100 mila euro dalla Regione Umbria per aver richiesto il contributo pubblico. I preventivi di spesa per la demolizione e ricostruzione ammontano a 350 mila euro. I lavori che riguardano il suo immobile, composto di una unità abitativa e una pertinenza, sono: realizzazione del cappotto termico, sostituzione dell’impianto di riscaldamento e la sostituzione degli infissi. I massimali previsti sono pari a euro 144.000 + 75.000 + 45.000 + 81.818,18 per un totale di € 345.818,18. Poiché la spesa sarà finanziata in parte con i contributi regionali per 100 mila euro, restano a carico del sig. Perri 250.000 euro, di cui detraibili o cedibili o soggetti a sconto in fattura per € 245.818,18.

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