

La corretta applicazione della disciplina sulle distanze
tra fabbricati, soprattutto in caso di interventi edilizi
che implicano demolizione e ricostruzione,
rappresenta un tema di particolare complessità in materia di
edilizia e urbanistica, tenendo anche conto dell’evoluzione
normativa che ha interessato negli anni la disciplina di
riferimento.
Distanze tra fabbricati: come valutarle in caso di interventi
di demolizione e ricostruzione?
Lo dimostra la recente sentenza
della Cassazione del 29 aprile 2025, n. 11262, con cui
la Suprema Corte ha evidenziato la necessità di rivalutare, alla
luce dello ius superveniens, le condizioni in cui un
edificio ricostruito possa godere delle distanze
preesistenti anche qualora l’intervento abbia comportato
modifiche planivolumetriche.
Il contenzioso nasce dall’azione di un privato contro una
società di costruzioni, che ha realizzato manufatti nel
sottosuolo in prossimità del confine, violando le
distanze legali, sia con riguardo al limite di confine che
alle pareti finestrate. I giudici di merito,
sia in primo che in secondo grado, hanno rigettato il
ricorso, ritenendo che
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